L’importanza dell’esercizio fisioterapico
(Tempo di lettura 5:03 )
In un PRI (percorso riabilitativo individuale) , è importante la pratica attiva o bastano solamente massaggi, manualità, apparecchiature elettromedicali, per il controllo del dolore e l’innesco di effetti terapeutici come quello antinfiammatorio e biostimolante?
Con questa domanda vorrei ricollegarmi agli articoli precedenti, dove si dà molta importanza al concetto dell’allenamento.
Te li sei persi? Non ci sono problemi, clicca su questi due link
La fisioterapia integra sempre di più un processo attivo piuttosto che solamente passivo.
La fisioterapia è un allenamento, sopratutto quando si è in presenza di una patologia cronica.
Essa si occupa della cura, del recupero della normale attività quotidiana o sportiva ma anche della prevenzione o dell’allungamento dei tempi di eventuali recidive, e lo fa, imprescindibilmente, attraverso 7 fasi di lavoro:
- Valutazione settoriale e globale
- Pratica manuale
- Pratica strumentale
- Lavoro posturale propriocettivo con oggettivazione e monitoraggio dei miglioramenti
- Lavoro attivo, per i recupero di coordinazione e forza con oggettivazione e monitoraggio dei miglioramenti
- Lavoro cognitivo
- Ri-Valutazione settoriale e globale
L’obiettivo principale segue questo schema:
- Aiutare il pazienta nel tornare a fare le cose
- Aiutare il pazienta nel tornare a fare le cose bene
- Aiutare il paziente nel tornare a fare le cose bene e in modo ripetibile
- Aiutare il paziente nel tornare a fare le cose bene, in modo ripetibile, sotto stress
Di questa tematica parlavo 5 giorni fa con un fisioterapista, mio caro amico e cliente.
Parlandone, mi diceva:
” Denis, sono d’accordo con te su questa affermazione, ma la mia difficoltà è quella di convincere il paziente a rimanere, poichè quando non sente più il dolore, mi dice che secondo lui è guarito.”
“Appunto, è un secondo lui. Ma chi è il professionista? In che modo gli fai capire quali sono le conseguenze che avrà nel non continuare il percorso che tu ( fisioterapista nella tua saggezza e conoscenza ) sai che è giusto per lui? Ma più di tutti, sei preparato a guidarlo nel percorso giusto per lui? Oppure hai attorno a te dei professionisti che ti possono supportare nell’aiuto al paziente nel suo percorso di recupero, mantenimento e miglioramento della sua condizione?”
L’esercizio fisioterapico può essere definito come una serie di movimenti corporei, esercizi, posture, opportunamente pianificati.
Ma non solo.
Monitorando e misurando, si possono ottenere reali benefici, per te e per il paziente, come:
- rimediare o prevenire disturbi e dolori
- ripristinare una corretta funzione fisica non solo del distretto coinvolto ma anche globale
- prevenire fattori di rischio per la salute
- migliorare, a livello globale, la condizione fisica generale
- aumentare anche il benessere psicologico, poiché mette il paziente in competizione con se stesso per il raggiungimento degli obiettivi quantificati e, insieme, definiti
- rallenta il decadimento cognitivo, grazie allo sviluppo di dopanina, neuro-trasmettitore che regola anche alcune aree legate alla memoria
- aumenta la compliance e la fiducia del paziente verso la tua figura personale e professionale
Se l’allenamento funziona per gli sportivi, assume un’importanza fondamentale per i pazienti, sopratutto anziani, e persone reduci da un infortunio oppure affetti da una patologia cronica, proprio perchè, in queste condizioni, il corpo è sempre più soggetto a problemi articolari, perdita di massa muscolare, di forza e dolore.
Questi processi degenerativi possono essere rallentati proprio grazie ad una serie di esercizi attivi, eseguiti, monitorati e oggettivati dal professionista, grazie anche a semplici supporti tecnologici che, attraverso il loro utilizzo, erogano numeri utili a certificare uno stato di fatto, definire, migliorare o modificare programmi di lavoro, importanti per la cura, il mantenimento o l’aumento di performance.
I risultati dei professionisti che utilizzano l’esercizio fisioterapico monitorato e misurato, insieme ad una valutazione iniziale per capire lo stato di fatto e per impostare, insieme al paziente, tempi ed obiettivi, a coadiuvazione del lavoro manuale e strumentale, sono:
- Miglioramento del 40% della precisione dei percorsi riabilitativi
- L’85% dei pazienti soddisfatto perché raggiunge i risultati nei modi e tempi concordati con il terapista ( non è più un ” proviamo e vediamo come va “)
- Aumento della fidelizzazione del paziente, che sarà felice di portare altre persone che, come lui, ha avuto problematiche
- Riduzione, sopratutto per le persone anziane, in media del 40% di rischio cadute o nuovi infortuni
- Aumento del 60% del tempo di recidiva ( nelle patologie croniche )
- Miglioramento sensibile della qualità della vita della persona
( P.S. I valori percentuali indicati, derivano dalle interviste che periodicamente facciamo ai fisioterapisti che lavorano in questa modalità )
E tu, hai nel tuo processo di gestione del paziente, una fase che prevede la valutazione oggettivata, al fine di avere dei precisi numeri su cui lavorare, e una fase legata all’esercizio terapeutico, monitorato, al fine di migliorare e mantenere gli ottimi risultati terapeutici che già ottieni con la tua pratica manuale e con le energie fisiche?
Buona Fisioterapia