DAL SINTOMO ALLA SOLUZIONE


( Tempo di lettura 3:15 min )
Ogni dolore ha la sua storia e ogni storia merita un ascolto attento.
Sono entrato nel mondo della fisioterapia e della riabilitazione nel 1992, a 17 anni, a causa di un grave infortunio al ginocchio ( rottura LCA e collaterali ).
Ora, dal 1996, con il mio team CLE ELETTROMEDICALI, aiuto i professionisti della riabilitazione a migliorare i propri progetti riabilitativi, i propri risultati e il proprio business, attraverso la consulenza, le tecnologie, l’assistenza tecnica e la formazione.
In questi anni ho capito che non esistono soluzioni copia-incolla. Nonostante questo, continuo a vedere percorsi riabilitativi basati su prescrizioni di cicli di 10 laser o 10 tecar, oppure vedo molti professionisti che, anche in presenza di sintomi ( e ho detto sintomi non a caso ) diversi, adottano gli stessi identici schemi di approccio.
Esistono persone, storie, segnali da interpretare. E’ necessario ascoltare tutto, anche ciò che non viene detto.
Con questa serie di articoli, voglio entrare dentro al cuore del lavoro del fisioterapista e del riabilitatore: la valutazione accurata, l’oggettivazione degli obbiettivi e dei risultati, la scelta mirata delle energie corrette e delle strategie utili per migliorare la progettazione dei percorsi riabilitativi individuali.
La strumentazione fisioterapica e le metodiche manuali, viste come il contenuto di una cassetta degli attrezzi.
Attraverso la conoscenza di ciò che la tecnologia oggi è in grado di darci, insieme alle straordinarie tecniche manuali delle quali ogni fisioterapista, a seconda dell’inclinazione, è padrone e sopratutto alla comprensione dei vantaggi che ogni elemento ( tecnologico e manuale ) può portare al miglioramento dei risultati, racconterò in che modo scegliere l’attrezzo giusto per costruire un piano terapeutico efficace passo – passo, grazie anche alle vostre interazioni e condivisioni.
Mi auguro che questo percorso possa essere l’inizio di condivisioni, idee e punti di vista, utili a tutti, per ottenere un efficace miglioramento dei ragionamenti legati alle progettazioni dei percorsi riabilitativi per i propri pazienti.
OBBIETTIVI
Voglio iniziare questo percorso approfondendo il concetto di Obbiettivo.
Molto spesso vedo iniziare percorsi, con i pazienti, sulla base di prescrizioni mediche o sulla base di approcci terapeutici pre-definiti, accompagnati da frasi del tipo:” secondo me iniziamo con………..e poi vedremo come va…….”
Vedo valutazioni fatte facendo domande sullo stato attuale del problema, sulla scala vas e su test obbiettivi e non oggettivi, predisponendo sedute terapeutiche senza una strategia ben precisa.
Quindi: cos’è obbiettivo?
Ma sopratutto: l’obbiettivo di chi?
Come etimologia della parola, obbiettivo ha vari significati; quello a cui penso io è un sinonimo di fine, scopo, intento, punto di arrivo.
Per spiegarmi meglio, faccio un esempio: se ti facessi la domanda ” Andare a ROMA è un obbiettivo
?”
Una percentuale molto elevata di tuoi colleghi, a questa domanda, risponde SI
Andare a ROMA non è un obbiettivo, la considero una buonissima intenzione.
Come farai a sapere di aver raggiunto l’obbiettivo? Quando sarai in vista, magari, del colosseo.
E quale sarà l’insieme di azioni che intraprenderai per arrivare al colosseo?
Allo stesso modo, togliere il dolore, migliorare l’articolarità, mediare l’infiammazione, lo ritieni l’obbiettivo?
Sicuramente per te fisioterapista è uno degli obbiettivi, ma per il paziente?
Conosciamo realmente qual’è il suo obbiettivo? Quello che, grazie a te, vuole raggiungere?
Hai definito, insieme al paziente, l’insieme di azioni e di strumenti che aiuteranno te e lui, ad iniziare il percorso verso il raggiungimento dell’obbiettivo?
Hai un sistema di monitoraggio che ti aiuta a comprendere se avete intrapreso la strada giusta o se conviene, ad un certo punto, modificare il percorso?
Mi farà piacere avere un tuo punto di vista su questi spunti di riflessione che saranno utili, successivamente nei prossimi appuntamenti, per comprendere quale sia il giusto processo per chiarire ed individuare, in modo ottimale, gli obbiettivi del paziente
Buona riabilitazione
DENIS CARUSO